Il Pinerolese, dove nasce il progetto Upslowtour di cui vi abbiamo parlato in un precedente articolo, è un territorio variegato che ben si presta ad essere visitato in bicicletta e non a caso proprio qui le due ruote a pedali sono di casa. L’area si sviluppa nella parte sud-occidentale della provincia di Torino e comprende 45 Comuni: Pinerolo si pone come centro di aggregazione intermedio, vero e proprio trait d’union tra la metropoli regionale di Torino e i piccoli centri locali. Una varietà anche geografica: infatti il Pinerolese presenta una zona di pianura, una serie di colline e un’ampia zona montuosa con vette che superano i 3.000 metri e salite mitiche che sono entrate nella leggenda del ciclismo di tutti i tempi.
Fausto Coppi non ha bisogno di presentazioni: il suo nome è entrato nell’Olimpo dei corridori ciclisti. Forse la sua vittoria più bella in carriera è quella della tappa del Giro d’Italia Cuneo-Pinerolo del 10 giugno 1949: “Un uomo solo al comando, la sua maglia è bianco-celeste, il suo nome è Fausto Coppi”, con questa celeberrima frase si aprì il collegamento radiofonico che raccontò l’impresa dell’Airone di Castellania. Una tappa lunga 254 chilometri che per unire Cuneo con Pinerolo (distanti una cinquantina di chilometri appena) passava dalla Francia e disegnava un percorso epico su e giù per le montagne con i mitici passi della Maddalena, del Vars, dell’Izoard, del Monginevro e del Sestiere. Tutto in un’unica tappa che Coppi vinse dando ben 12 minuti di distacco al secondo arrivato, Gino Bartali.
In un passato più recente le strade e le vette del Pinerolese sono state scenario di altri epici momenti ciclistici: nel 2016 ai piedi del Colle dell’Agnello l’indimenticato e compianto Michele Scarponi mise il piede a terra e aspetto il suo capitano Vincenzo Nibali per scortarlo lungo la salita e portarlo a vincere, con questo gesto rimasto nella storia, il Giro d’Italia. Nel 2018 Chris Froome con un’azione imperiosa e solitaria conquistò la Cima Coppi del Giro, il Colle delle Finestre, e questa vittoria di tappa lo riportò al primo posto in classifica e gli diede la vittoria finale della Corsa Rosa 2018.
E nel 2024 il Tour de France nella sua 111ª edizione per la prima volta ha previsto il suo prologo – il Grand Départ – in Italia e una delle tappe si svilupperà proprio nel Pinerolese, per omaggiare un territorio così importante per il ciclismo di tutti i tempi e suggellare il legame con la Grande Boucle.
I cicloamatori e i ciclisti appassionati di strada, gravel o mountain bike nel Pinerolese trovano eventi di bici che esaltano le caratteristiche del territorio e regalano scorci panoramici di rara bellezza, oltreché esperienze enogastronomiche per tutti i palati. Tra gli eventi ciclistici di punta ne segnaliamo di seguito alcuni dei più partecipati e rappresentativi.
La Granfondo Sestriere Colle delle Finestre mette a disposizione degli appassionati di bici da corsa due percorsi che toccano le più belle località alpine della Val di Susa e Chisone, e le principali vette del comprensorio sciistico della Via Lattea sulle montagne Olimpiche di Torino 2006. Entrambi i percorsi prevedono l’ascesa al mitico Colle delle Finestre: la Granfondo misura 121,5 km con un dislivello positivo di 3.400 metri, la Mediofondo 96,8 km con un dislivello positivo di 2.600 metri.
La Gravel Race Specialized. C’è anche una versione gravel che si snoda sul percorso della Granfondo Sestriere con la salita al Colle delle Finestre, sterrata negli ultimi 7,8 km, per poi proseguire su sterrato sulla Strada dell’Assietta e toccando vette ad oltre 2.500 metri di altitudine. È una nuova proposta per completare l’offerta del mondo gravel, una esperienza che mette assieme la bicicletta da strada e la gravel senza snaturare l’off road che appartiene a quest’ultimo mondo; il tutto nella splendida cornice dell’alta montagna sullo spartiacque tra la valle di Susa e Chisone.
Il tracciato di gara dell’Assietta Legend corre lungo la “strada dell’Assietta” ad oltre 2.000 metri di quota in un ambiente montano di grande suggestione, ripercorrendo tratti di gara che hanno reso celebri il Tour dell’Assietta e la Mountain Classic, per dare vita a un percorso di montagna completo, spettacolare, panoramico, duro e divertente. L’edizione 2023 segna i 35 anni di storia dell’Assietta Legend, la competizione mtb più alta d’Europa nata come Tour dell’Assietta nel 1988. La decana della mtb vuole celebrare l’anniversario con il ritorno al percorso orginario, quello che ha fatto la storia della gara e della mtb Italiana, e che viene riproposto con piccole varianti per adattarlo alle esigenze di oggi.
Dal 22 al 29 luglio 2023 ritorna la leggendaria IRONbike, la gara a tappe in mountain bike unica nel suo genere di oltre 600 km e 27.000 metri di dislivello sui sentieri delle maestose Alpi occidentali, con percorsi impegnativi e tecnici tra pietraie e minuscole cenge che danno solo l’illusione di un passaggio, tra cime, laghi, ghiacciai e nevai spesso ancora presenti. Giunta alla 28° edizione, dopo un anno di pausa, l’IRONbike riparte, le novità non mancheranno, ma resterà sempre quel qualcosa di più che la colloca nel sogno impossibile e nel mito dell’avventura.
Grande ciclismo ma anche vasta scelta a tavola: il Pinerolese è una terra che regala esperienze enogastronomiche particolari, dall’antipasto al dolce, grazie a prodotti tipici della zona che sono annoverati tra le eccellenze italiane. Il territorio presenta una forte presenza di aziende che producono frutta e trasformati: le principali produzioni riguardano melo e actinidia, ma non mancano pesco albicocco susino e ciliegio.
Per i formaggi c’è solo l’imbarazzo della scelta: Il Seirass del Fèn è una ricotta stagionata tipica delle valli valdesi, dal gusto delicato e saporito, appartenente da sempre alla tradizione casearia locale; Il Tomino del Talucco è un formaggio fresco a base di latte di capra o misto che si consuma in genere fresco, ma esiste anche una tipologia di tomino del Talucco detto “tomin ‘n composta” che prevede una particolare stagionatura su fili di segale, con l’aggiunta di pepe e erbe aromatiche macinate. Il Plaisentif è un formaggio di alpeggio prodotto in Alta Val Chisone e parte dell’Alta Val Susa con latte vaccino intero e crudo, conosciuto anche come formaggio delle viole perché viene realizzato durante la loro fioritura.
La mustardela è invece un salume tipico che nasce da ingredienti poveri e genuini, ed è uno dei prodotti tipici della cucina valdese. Si tratta di un gustoso sanguinaccio da gustare fresco, tagliato a fette e accompagnato dal pane, o passato in padella con le cipolle, come ingrediente principale di un’antichissima pietanza valdese oppure, dopo bollitura, caldo accompagnato da patate o polenta.
Ricco anche il buffet dei dolci, per allietare il palato tra una pedalata e l’altra: la Torta Zurigo, con base di pasta frolla al cioccolato con farcitura chantilly ricoperta con cioccolato a scaglie e ciliegie candite immerse nel cioccolato bianco; le Paste di Meliga, o paste ‘d melia in dialetto, hanno una ricetta antica che si perde nel tempo, a base di farina di frumento e mais e hanno la caratteristica forma ad anello. I Gofri, secondo una ricetta tradizionale piemontese delle valli Chisone e Germanasca, sono delle cialde fatte con acqua, farina e lievito, cotte in apposite piastre: si caratterizzano per essere croccanti fuori e morbidi dentro e si distinguono dai wafel, che si preparano nel nord Europa, per lo spessore della cialda.
Dal punto di vista enologico il Pinerolese presenta un’interessante varietà. Nella zona che si estende tra Barge (in provincia di Cuneo) e Cumiana, passando per le valli Pellice, Chisone e Germanasca, si producono da tempi immemorabili vini apprezzati per il gradevole bouquet e la rarità dei vitigni. Il Pinerolese Ramìe è prodotto esclusivamente nei comuni di Perosa Argentina e Pomaretto, con uve Avanà, Avarengo, Neretto e altri vitigni a bacca rossa non aromatici. I vigneti sulle pendici delle prime alture della Val Germanasca rappresentano un esempio di “viticoltura eroica”. Doux d’Henry è presente esclusivamente nel Pinerolese, soprattutto nella zona pedemontana, ha la particolarità di presentare fiori maschiosterili; l’uva viene vinificata quasi in purezza per il Doux d’Henry ma anche insieme ad altre varietà per ulteriori tipologie.
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